CHE COS’È LA MEDIAZIONE FAMILIARE?
La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione e/o di divorzio, ma l’intervento del mediatore può essere necessario in qualsiasi transizione della vita della coppia come la nascita di un figlio, l’adolescenza del figlio, la nuova vita di coppia del figlio quando esso si sposa quindi anche i mutamenti di una famiglia posso generare periodi di crisi ecc; sono tutti passaggi importanti nella vita di coppia che possono portare appunto periodi di crisi o difficoltà emotive.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE?
OBIETTIVI: La bigenitorialità e la tutela dei figli.
Anche se tra coniugi o conviventi non si va più d’accordo è importante non dimenticarsi del ruolo fondamentale di genitore. Il riconoscimento reciproco di tale ruolo.
Inoltre il rispetto dei sentimenti dei figli. Quindi evitare la c.d. triangolazione. “Termine tecnico per indicare un atteggiamento frequente nelle separazioni, nei divorzi, nelle crisi coniugali, e cioè quando per vari motivi un genitore cerca di portare dalla sua parte il figlio, magari sminuendo l’altro genitore. Questo è un atteggiamento da evitare per il bene del figlio!!! Il figlio non deve scegliere tra i genitori ma deve avere due punti di riferimento importanti per la sua vita!! Le cause che portano a questo comportamento, cioè la triangolazione possono essere infinite ed è giusto capirle ed analizzarle in mediazione. Il mediatore non vuole ascrivere nessun tipo di colpa ai coniugi, non li giudica per il loro operato, per le loro scelte, ma vuole aiutarli, a fare dialogare i partner per il ben dei figli e per esaltare il ruolo di genitore che entrambi devono comunque riconoscersi indipendentemente dalla fine del loro rapporto coniugale o di convivenza. Il loro vissuto non deve avere influenza sui figli.
PER CUI L’OBIETTIVO REALE DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE QUALE SAREBBE?
La mediazione familiare ha come obiettivo aiutare la coppia a superare il “lutto della separazione o del divorzio”; il mediatore vuole cercare un dialogo tra i genitori, vuole riportare i coniugi o ex coniugi ad un rispetto reciproco per tutelare i bambini.
Nella separazione o nel divorzio i primi a soffrire sono i figli ed essi hanno diritto di essere tutelati, ma per fare questo è necessario che anche i genitori riescano ad esprimere le proprie emozioni riescano a superare la rabbia od il rancore che determinati eventi creano nella propria vita.
La separazione ed il divorzio non sono situazioni negative in sé, ma cambiamenti di vita a volte necessari, ma bisogna affrontarli nel rispetto dei figli e del ruolo che si riveste: genitore!!!
IN SINTESI QUAL È LO SCOPO DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE?
È importante evidenziare che lo scopo della mediazione familiare non è quello di far riconciliare la coppia ma solo ed esclusivamente quello di aiutare le parti in conflitto a riattivare una comunicazione che sia, per quanto possibile, serena ed equilibrata, al fine di trovare accordi condivisi da entrambi per il bene dei figli e delle stesse parti.
Quando vi sono incomprensioni all’interno della coppia, il mediatore familiare, adottando specifiche tecniche cerca concretamente di portare le parti a dialogare nuovamente.
PARLIAMO DELL’ATTIVITA’ DI MEDIAZIONE FAMILIARE ED IL RUOLO DEL MEDIATORE FAMILIARE
Il mediatore familiare è un terzo imparziale rispetto alla coppia che ha l’obiettivo di sostenere la coppia stessa durante la fase sia della separazione che del divorzio ma anche in caso di periodi di crisi, di transizione della coppia. All’interno di questo spazio neutrale il mediatore familiare si propone dunque come una risorsa specifica – alternativa al sistema giudiziario – volta a favorire la negoziazione di tutte quelle questioni relative alla separazione o al divorzio.
La coppia è incoraggiata/aiutata dal mediatore a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare. La coppia diventa la vera protagonista nella gestione del proprio conflitto ed indirizza le proprie risorse per trovare un dialogo il più possibile funzionale ai cambiamenti che si prospettano per tutta la famiglia.
Il mediatore familiare affronta sia gli aspetti emotivi (affidamento dei figli, continuità genitoriale, comunicazione della separazione al nucleo familiare, ecc.) che quelli più strettamente materiali (divisione dei beni, determinazione dell’assegno di mantenimento, assegnazione della casa coniugale, ecc.).
È importante evidenziare che sono le parti le vere protagoniste del procedimento di mediazione, sono esse stesse a definire un accordo da seguire in futuro.
La mediazione familiare può essere esercitata all’interno di istituzioni pubbliche e private e attraverso l’attività libero professionale, come la mia del resto, io opero come mediatore familiare libero professionista ma anche in qualità di socio Airac che è un’associazione privata di risoluzione alternativa dei conflitti.
A CHI SI RIVOLGE?
La mediazione familiare si rivolge alla coppia – coniugata o convivente, con o senza figli, in fase di separazione o già separata o divorziata – con un’esigenza di modificare gli accordi in qualsiasi fase del processo di separazione. Può rivolgersi anche alle coppie di fatto o alle famiglie ricostituite, cioè ai due ex partner e ai rispettivi nuovi compagni.
Principalmente si rivolge a coppie con figli, in quanto uno degli obiettivi è la riorganizzazione delle relazioni familiari in un’ottica di continuità genitoriale con particolare riguardo all’interesse della prole.
Quindi Possono ricorrere alla mediazione familiare non solo le coppie in crisi sposate o conviventi ma anche quelle già separate o divorziate che, sebbene abbiano già assunto degli accordi al momento della separazione o del divorzio non riescono a rispettarli, proprio perché è ancora molto forte il rancore e la rabbia che i partner/ex-coniugi provano l’uno nei confronti dell’altro. In questi casi il mediatore aiuterà la coppia a rivedere gli accordi presi in precedenza, adattandoli agli attuali bisogni.
QUAL È LA DURATA DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE?
La durata è di circa tre mesi, incontri con cadenza settimanale o quindicennale della durata di un’ora o due ore.
Gli incontri sono sia congiunti che separati, questi ultimi a volte sono necessari e servono per far sfogare meglio le parti, per fare esprimere meglio i propri sentimenti.
E LA RISERVATEZZA?
Il mediatore, le parti, e chiunque prenda parte alla procedura si impegna a mantenere il più stretto riserbo su tutto quanto avviene durante le sedute. Il mediatore inoltre ha il dovere di riservatezza anche rispetto alle dichiarazioni ed informazioni acquisite durante gli incontri singoli.
COME SI AVVIA UNA PROCEDURA DI MEDIAZIONE FAMILIARE?
Uno dei coniugi od entrambi possono presentare istanza presso un Organismo di mediazione per avviare una procedura, ma possono anche rivolgersi direttamente ad un mediatore familiare. Possono per esempio contattarmi, in quanto essendo mediatore familiare la pratica sarà da me attivata. Successivamente vagliata la domanda di mediazione si fisseranno gli incontri.
Alla fine saranno le parti stesse che definiranno un accordo di mediazione che verrà redatto per iscritto con l’aiuto del mediatore. Però ricordiamo, il mediatore aiuterà solo le parti, il contenuto dell’accordo sarà deciso dalle parti. Questa è l’importanza della mediazione familiare; le vere protagoniste sono le parti!!!!
RICORDIAMO QUAL È LA CARATTERISTICA PRINCIPALE DELLA MEDIAZIONE FAMILIARE:
La logica win – win “Io Vinco tu Vinci” si esce tutti vittoriosi da una procedura di mediazione, l’importante aver ritrovato un dialogo ed essere riusciti a raggiungere un accordo